mercoledì 22 aprile 2009

IL DETECTIVE


Ho sempre voluto fare il detective nella vita e finalmente era giunto il mio momento. Pochi mesi dopo la nascita sono stato portato ad una famiglia che mi ha accolto con molto calore ma, in me c’è ancora il ricordo della mamma. Non mi do pace al suo pensiero anche se la famiglia che mi ha adottato, non mi ha fatto mancare mai niente: cibo, giocattoli, coccole e una bella cuccia tutta per me da non condividere con altri fratelli. Sì certo una cuccia, cosa avevate capito, sono un gatto, adottato da una famiglia con una casa piena di nascondigli per i miei agguati e con un gran terrazzo dove ritrovare gli odori della natura cui ero stato abituato, anche se per poco. Per essere un gatto che è nato in una cascina alle porte di Milano non mi è poi andata così male. In città con un terrazzo dove cacciare uccellini e cavallette come quando ero in campagna. Una vera cuccagna! Entriamo ora nel vivo del problema. Ho sempre avuto dalla nascita due “cosine”, che mi hanno sempre fatto compagnia…se ci sono nato vuol dire che facevano parte di me e perché adesso mi ritrovo senza? Un bel giorno, si fa per dire, andiamo tutti da un brutto signore con un ridicolo vestito verde. La giornata era già iniziata male: non mi piace andare dentro la cesta, non mi piace andare in macchina per Milano perché ci sono troppi rumori fastidiosi per le mie orecchie delicate e, patatrac! Ad un certo momento un improvviso sonno…sta di fatto che quando mi risveglio mi ritrovo, anzi non mi trovo più i due miei amici di sempre. Devo dire che l’ho presa proprio male. Nonostante non avessi più niente, mi faceva male tutto e mi sentivo anche un po’ imbambolato. Quando finalmente mi sono ripreso ho deciso che dovevo scoprire la verità. E’ iniziata da poco la primavera e quindi passo più tempo sul terrazzo ad annusare i fiori che la mia amica umana pianta e a cercare di fare amicizia con i gatti dei terrazzi vicini. Al piano di sopra c’è un gattone nero molto tranquillo che non vuole troppo socializzare mentre in quello vicino, sullo stesso piano, è arrivata da poco una gatta siamese molto carina e desiderosa di fare amicizia ma, secondo me, in questo periodo non sta troppo bene perché è da qualche tempo che continua a miagolare sia di giorno sia di notte, cercando sempre la mia compagnia. Sì simpatica, carina ma io preferisco cacciare le mosche o giocare con i miei peluches. Ho provato a familiarizzare con i piani alti e a chiedere al “nerone” se ne sapesse il motivo, anche perché è la prima volta che lo vedo così agitato in vita sua, e a questo punto, per i rapporti di buon vicinato, ho chiesto anche a lui cosa stesse succedendogli ma non mi ha neanche dato retta. Me lo aveva detto la mamma che a Milano sono tutti bauscia e pensano solo a se stessi. Continua a camminare sul cornicione del terrazzo avanti indietro come un matto cercando un modo per balzare giù ed io dal basso lo vedo, lo vedo e… che cosa vedono i miei super occhi da detective. Lui ha ancora i suoi “cosini”. Come mai lui sì e io no. Cosa mai serviranno…ma io alla fine ci arriverò a scoprire la verità se no che detective sarei… se ci fosse stata la mia mamma sicuramente mi avrebbe dato una risposta, è proprio vero che in città sono più riservati!

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