mercoledì 30 giugno 2010

Non c'è nessuno


Mi guardo in giro, non c'è nessuno!
Alla mia sinistra una porta aperta lascia entrare della luce intensa. Mi da quasi fastidio, perché io mi trovo quasi al buio. Fino a settimana scorsa, da quella porta entravano ed uscivano pazienti, gente che metteva il proprio recupero nelle mani dei loro fisioterapisti. Come mai oggi non c'è nessuno. Appoggio la borsa sulla seggiola alla mia destra e, come ogni settimana mi scivola per terra facendo un bel rumore dalla troppa roba che c'è dentro. Nessuno si affaccia. Mi alzo e la raccolgo, ma non mi siedo. Avanzo lentamente nel corridoio fino a sbirciare dentro quella porta. Palle abbandonate e pesi appoggiati sul pavimento, riempiono il vuoto della stanza. Una corda appoggiata su un lettino, sembra un serpente che riposa.
Rientro sui miei passi e mi siedo. Nessuno, non si vede proprio nessuno. Non che la cosa mi dia fastidio, cerco di socializzare il meno possibile in questi posti, perché i pazienti si vogliono disfare dei loro problemi e raccontarli al primo che capita, senza però darti parola di replica. Quello che hanno loro è certamente più grave di ciò che hai tu. O magari si improvvisano medici e ti consigliano su cosa fare o si stupiscono che tu abbia fatto un determinato intervento...ma era proprio necessario? No di certo...io mi diverto a farmi aprire la pancia perchè, quando mi prude non arrivo a grattarmi dentro, invece così posso. Sarebbe da rispondere così o anche peggio ma li guardo con compatimento e sto zitta. Si ho imparato a stare zitta. Non so come ci sia riuscita, forse perché alla fine ti rendi conto che a rispondere stai male solo tu. La gente resta ignorante come prima.
E' passato da un bel po' l'orario del mio appuntamento. Dalle scale nessun rumore, l'ascensore è sempre fermo al terzo piano. Inizio a preoccuparmi. Decido di affacciarmi alla finestra. Guardo in basso, niente macchine, niente pedoni....niente si muove. Sento solo il mio cuore che batte forte, in preda alla preoccupazione. Percorro il corridoio dove di solito faccio le terapie, un passo alla volta...piano guardando dentro tutte le stanze che passo. Arrivo alla mia. La porta è chiusa. Appoggio la testa al vetro per cercare di sentire un rumore, ma non mi arriva nulla. Mi faccio coraggio e con estrema lentezza, abbasso la maniglia e spingo. Resto a bocca aperta. Sul lettino ci sono io. Sto parlando con la fisioterapista e lei mi sorride.
"Oggi non è giornata....vorrei sparire dal mondo, essere sola. Sono stufa della gente, delle loro stupide cretinate, oggi voglio che tutti spariscano" Lei mi sorride, mi tocca la gamba, prende il suo quaderno con segnati i nostri appuntamenti ed esce dalla stanza. Alza la testa prima di sbattermi contro.
"Ben arrivata, ti stavo aspettando!"