martedì 19 gennaio 2010

ASPETTANDO IL TRENO


Mi sono seduta su dei binari ad aspettare. Non che passi il treno ma che mi torni la voglia di continuare questo viaggio, che qualcuno ha deciso non fosse una semplice passeggiata. Mi viene in mente adesso un detto di Will Roger che dice: anche se sei sul binario giusto, vieni travolto se resti fermo seduto lì. Ma io sono stanca e quindi mi prendo tutto il tempo che ho bisogno. Se il mio tempo coinciderà con il passaggio del treno, vorrà dire che il mio viaggio sarà terminato.
Chiudo gli occhi. Sento il vento che mi entra nella camicia e mi vengono i brividi. Non ho mai sopportato il vento ma in questo momento sembra che sia il mio unico compagno e che con il suo soffiare mi sproni a continuare. Forse non l’ho mai amato proprio perché lui non può essere fermato, va sempre avanti anche quando trova sul suo cammino un sacco di ostacoli, mentre io più volte ho pensato di mollare tutto. In realtà non sopporto che riesca dove io fallisco.
Il binario è gelato, come il mio cuore in questo momento. Se ci si lascia andare, il buio prende il sopravvento e, dove fino a cinque minuti fa c’era calore, si trova solo ghiaccio. Appoggio la testa tra le gambe e inizia a scendere una leggera lacrima da un occhio. Uno dei due ha deciso di resistere e non mostrare, come al solito, la sua debolezza. Lascio che la lacrima mi arrivi sulle labbra per sentire il sapore salato. Il sale della vita.
Sento un rumore e alzo la testa, poi l’abbasso per vedere da dove arrivi: una lucertola è sbucata dalla sterpaglia e cammina indifferente a me, sul binario gelato. Attenta, le dico, che se arriva il treno ti schiaccia.
Per un secondo si ferma, come disturbata dalla mia voce o magari solo per dirmi: attenta a te cara!
Mi rimetto in posizione fetale per scaldarmi un po’, ma in lontananza sento un fischio. Inizio a tremare, ma non è il mio corpo che trema per paura, è il movimento del terreno che mi fa tremare. Il fischio si fa sempre più vicino e a questo punto capisco che qualcuno ha deciso che oggi finisca il mio viaggio. Il mio destino mi sta venendo incontro velocemente ma io ho ancora bisogno di riposare, ancora un po’, non posso andarmene. Chiudo gli occhi. Oramai manca poco lo sento.

Fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu


L’aria mi fa volare all’indietro. Il treno è passato sul binario vicino al mio. Resto inebetita per un’ora guardandolo sparire all’orizzonte. Quando finalmente mi sembra di aver riposato abbastanza, mi alzo, pulisco i pantaloni e pian piano riprendo il mio cammino.
Qualcuno oggi ha deciso che il mio viaggio dovesse continuare, mi dico. Poi mi giro e riguardo il posto, dove ero seduta. Il binario finisce proprio, dove ero io. Oggi ho deciso che il viaggio debba continuarlo, mi sono presa solo una pausa di riflessione.

Nessun commento:

Posta un commento