mercoledì 9 gennaio 2013

Lettera al Presidente della Repubblica


Illustrissimo Presidente, 
sono Alina Migliori, ho 41 anni e sono affetta da endometriosi da più di dodici anni. 
E' una malattia che colpisce le donne nell’età migliore: dallo sviluppo alla menopausa, con dolori cronici, interventi chirurgici e, nella maggioranza dai casi, sterilità. In Italia sono oltre 3 milioni.
Nella fattispecie, ho subito una isterectomia totale, dopo diversi interventi invasivi che non hanno risolto con efficacia la problematica. Purtroppo anche in questo caso, l’operazione è stata effettuata in ritardo perché la malattia aveva causato danni irreparabili alle ovaie, tali da comportare l'estensione della patologia ad altri organi interni. Ho subito da allora ulteriori 4 interventi e ad oggi convivo con un neurostimolatore sacrale per consentire la corretta funzionalità dell’intestino e sono obbligata ad effettuare cateterismi, per non perdere l’uso della vescica.
Le scrivo per informarLa che in Parlamento giace da alcuni anni un disegno di legge finalizzato a rendere l’endometriosi malattia sociale e se ne attende la relativa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Trapelano inoltre notizie che l’Inps l’abbia riconosciuta come malattia invalidante ma anche di questa circostanza non si riescono ad avere notizie certe e tanto meno una sua formalizzazione.
In Italia, purtroppo, per farsi sentire bisogna urlare e io sto urlando il mio sdegno anche per tutte le donne che, come me, sopportano in silenzio l'indifferenza delle persone e delle istituzioni incapaci di affrontare lo stato di sofferenza e disagio delle giovani, quelle che dovranno essere le madri delle nuove generazioni.
Nessuno fa niente per garantire anche a noi lo stesso diritto delle altre malattie riconosciute come il diabete, il tiroidismo, l’ipertensione, tanto per dirne alcune delle non più gravi; a queste sono state concesse tutta una serie di esenzioni per effettuare analisi e controlli periodici e sono nati centri per la diagnosi e la cura. Poi ci tocca apprendere che nell'elenco dei nuovi "livelli essenziali di assistenza", recentissimamente approvati dal Ministero della Salute, non compare l'endometriosi ma viene riconosciuta come malattia sociale la ludopatia (circa 700mila persone affette in Italia), che in questi giorni provoca una forte tensione mediatica in tutti i mezzi di comunicazione.
Non posso pensare ad uno Stato che si faccia carico di patologie assolutamente degne di considerazione ma nelle quali la componente intenzionale ne è la causa primaria e scatenante mentre persone che si trovano, in maniera assolutamente involontaria, in una condizione di mancanza di salute non trovino risposte adeguate da parte delle diverse istituzioni che dovrebbero garantire un bene costituzionalmente tutelato.
Sono quindi a chiederLe di esercitare ancora una volta la Sua riconosciuta "moral suasion" e la Sua attenzione che ha sempre dedicato ai problemi sociali per rappresentare nelle sedi competenti la mia e la nostra causa di donne malate di endometriosi.
La ringrazio sentitamente per la considerazione che Vorrà porre in essere.
Con sincera stima, Alina Migliori

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